lunedì 10 giugno 2013

Danziamo?

La danza...Già, che cosa meravigliosa...Devo ammettere che forse proprio perchè non sono portata per questa disciplina che ogni volta che vedo qualcuno danzare mi incanto e lo invidio un pò. Però, devo ammetterlo, le uniche danze che non mi attraggono sono le latine americane.
Mi piacciono invece le danze africane, le danze tribali, indiane, la danza del ventre, ma anche la pizzica pugliese dove anche in essa riesco a scorgere sensualità!
Ma la danza che mi lascia a bocca aperta ogni santa volta, è la danza classica.
Rimpiango quasi il non aver mai provato a danzare....La disciplina, le regole, la compostezza, forse poprio perchè queste caratteristiche mi contraddistinguono provo attrazione nei suoi confronti.
E poi devo ammetterlo, da amante della moda e delle costruzioni particolari e sofisticate degli abiti, la danza mi attrae anche per questo. Abiti in leggero chiffon o creponne di seta, con centinaia di increspature, ricoprono la danzatrice facendola apparire come una medusa che fluttua in mezzo al mare.
E come non potevo amare le rappresentazioni del grande Degas?
Comunque sia, ho avuto in passato un periodo in cui amavo immortalarle, le ballerine e i loro abiti.
Loro e la loro sinuosità, i loro movimenti precisi, l'armonia, la grande fisicità, la calma e la sicurezza in ogni gesto.





Africa

Colori forti, carichi, terre bruciate, cielo limpido che in mezzo alla  savana sembra immenso, sfiorato da qualche piccola nube che ne intensifica il colore.
Terra secca, arida, baobab, acacie ad ombrello, mangrovie....Tutto è esagerato in questa natura esasperata, gattoni che ti osservano passare nella jeep con occhio languido, e allo stesso tempo si rilassano nel loro riposo quotidiano. Il leone sotto il cespuglio ha una criniera poco folta, ci guarda quasi ammaestrato, dev'essere sazio, e comunque è ormai abituato agli sguardi dei turisti. Le zebre, i dik dik, gli impala, le antilopi, le gazzelle sempre intente a scappare per preservare la loro vita. L'immensità degli elefanti che tutto vedono, sentono, pronti in qualunque istante a difendere i loro cuccioli quando percepiscono l'uomo arrivare per osservali sfrontatamente, e gli sguardi dolci delle giraffe, che osservano con occhi languidi qualunque cosa dall'alto del loro lungo collo.
Le persone ti guardano senza curiosità, forse con un pò con invidia, un pò con rancore, occhi spenti e stanchi si mescolano ad occhi vivaci e pronti a offrirti un aiuto in cambio di qualche statuetta di legno, o di bracialetti di cuoio. Ma incontro anche sguardi felici, felici e basta, senza secondi fini, senza possibilità di "nuvole" in questa condizione, perché la vita è bella così, senza ricchezze, liberi di non avere nulla e di apprezzare ogni minimo evento.
Le donne con le loro meravigliose vesti, dai mille colori, stampe curate, arricchimenti in legno, conchiglie, i loro capelli raccolti in strette e folte treccine.
I bambini dell'entroterra che saltano scuola per affrettarsi a correre dietro alle jeep di passaggio coi turisti che portano loro biscotti, caramelle, farina, abiti. E questo gesto che noi vediamo e sentiamo come altruismo nei loro confronti, è invece un modo per mettere a tacere il nostro senso di colpa, e soprattutto fa loro solo del male perche anzichè istruirsi sotto ai baobab, attendono per tutto il giorno il passaggio dello straniero che porta loro i doni.
Questo è in piccolissima parte, il mio viaggio in Africa, in Kenya.
Per ora non l'ho immortalato, mi sono dedicata alla Namibia e all'Etiopia, ma comunque rendo omaggio a questo meraviglioso continente con le mie tele.