giovedì 11 luglio 2013

Il lato positivo

Ci sono dei film che  si va a vedere senza grandi aspettative, solo per il gusto di trascorrere una serata senza pensieri, e meglio ancora se all'aperto, come è successo a me ieri sera.
Il film in questione è "Il lato positivo", una commedia che mi ha regalato uno stato d'animo davvero positivo!
Parla di un ex insegnante di liceo che esce dopo anni, anche se lui è convinto siano trascorsi solo pochi mesi, da un ospedale psichiatrico, deciso a voler riconquitare la sua ex moglie che nel frattempo si è rifatta una vita. Quest'ultima è una figura "invisibile" o quasi nel film, ma soregge tutte le azioni del protagonista, il quale cercherà in tutti i modi di diventare quello che lei voleva.
Nella sua vita entra però una ragazza, anch'essa con problemi, vedova, e tra i due nasce dapprima una bella amicizia, poi inziano ad aiutarsi l'uno con l'altra a raggiungere i propri obiettivi, con le proprie strategie.
La cosa bella del film, che mi ha "risvegliata", è stato vedere i comportamenti dei due. Comportamenti sballati, o perlomeno definiti così in questa società omologata che ci vuole tutti uguali, che ci fa credere che essere normali significa avere una famiglia da portare in vacanza, con una bella casa, una bella macchina e perchè no, con molti begli abiti e tecnologia sempre innovativa. Senza più essere in grado però di usare i nostri sensi, quelli che sappiamo tutti di avere, ma che non usiamo più. Non siamo più in grado di sentire, di percepire, di ascolare, non riusciamo più a vedere, non riusciamo più a comunicare.
Siamo degli automi, e se ci ritroviamo di fianco camminando per strada una persona che alza la voce per far valere i suoi diritti, o semplicemente perchè vuole farlo, perchè vuole urlare al mondo la sua gioia, o la sua rabbia, o il suo dissenso, beh, quello verrà definito un folle.
Quante regole, discipline che ci fanno correre lungo questo binario diritto, all'interno di questa alta palizzata in cui si deve sempre guardare diritto di fronte a noi....Ma  se decido di girarmi, di andare a destra o a sinistra? E se andassi in alto? Ah, quante cose cambierebbero....Ma se si pensasse che non "dobbiamo" lavorare, che il fine non è "guadagnare", il fine è "fare quello che amiamo". Punto. La nostra essenza non è interessata ai soldi. La nostra essenza desidera che la personalità la conduca al "benessere" , quello reale, con pienezza di emozioni, e vita vissuta minuto per minuto senza ripensamenti, senza obblighi, senza mezze misure, perchè queste ultime non ci fanno andare da nessuna parte.
Il lato più profondo di questo film è che si sentono dei piccoli mosaici di parete costruita x anni all'interno nel cervello, alle volte inutilizzato, che si sgretolano, e mi son sentita sorridere dentro per questo. Sorrido quando capisco che non c'è nulla di quello che questa società mi racconta che sia reale. Si, sorrido, da folle forse, ma sento che siamo sempre di più che non ci facciamo più abbindolare, che capiamo che il definito "pazzo", non lo è affatto, e che le cose da fare sono tante per risanare questo mondo....Quando vedo che anche un film così semplice conferma in piccolissima parte che la direzione presa è corretta, beh, non posso che gioire!

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