mercoledì 13 novembre 2013

Più cartone e legno in casa!

Quando penso alle nostre case, mi rendo conto che pochi di noi saranno in possesso di arredamento ecosostenibile, di legno prodotto da alberi certificati FSC ( L'FSC® è un'organizzazione indipendente non governativa e senza scopo di lucro creata per promuovere la gestione responsabile delle foreste mondiali. I prodotti sono certificati in modo indipendente per garantire ai clienti che provengono da foreste gestite in maniera tale da rispettare le esigenze sociali, economiche e ambientali delle generazioni attuali e future ), di prodotti a basso impatto ambientale, prodotti che non ledano ai bimbi che girano per casa, prodotti "usa e getta" ( quanti di noi ci ritroviamo con tonnellate di plastica per casa, soprattutto genitori che comprano milioni di giocattoli ai loro i figli che invadono ogni spazio?).
Beh, interessanti son le produzioni di mobilio di cartone, sono originali, facili da spostare per la pulizia di casa, facili eventualmente da smaltire un domani che non ci piacciano più....
Vi allego qualche foto carina per farvi capire di cosa si tratta, e per farvi immaginare qualcosa al di fuori dei classici prodotti che siamo abituati ad acquistare:
 
 Per non parlare di giocattoli per bimbi, in cartone......



...E in legno, come i tondotti, realizzati in legno FSC e interamente prodotti in Polonia. Conservano un sapore d tradizione, di buono, di bosco e avvicinano i bambini a quello straordinario materiale che è il legno. Questi sono in faggio, e possono anche essere decorati colorandoli e personalizzandoli


Trovo che siano idee originali, anche per gli adulti, possono essere dei simpatici segnaposto, delle bomboniere magari decorate anche in modo molto semplice dagli sposi, in modo che ciascuno abbia un ringraziamento personalizzato.
Se ho stuzzicato la vostra curiosità, il sito dove trovare questi prodotti è il seguente: http://www.gogreenenergy.it





mercoledì 18 settembre 2013

Oggi coloriamo!

Eccomi, son tornata! Mi sono persa tra ferie, pensieri, parole ed emozioni....Ma rieccomi!
Certe volte rifletto sul fatto che se decidessi di privarmi di almeno 1/4 del mio armadio...Beh...Potrei quasi arricchirmi! In realtà no, però di sicuro avrei molto da vendere!
Sarebbe bello iniziare a ragionare anche con l'acquisto dei capi di abbigliamento in maniera più consapevole ed etica. E metterci del "nostro" anche quando decidiamo che è il momento per avere qualche capo nuovo nell'armadio.
Immaginiamo di poter acquistare capi in tessuti naturali pronti per tinta ed arrangiarci con la tintura in casa. O meglio ancora far realizzare qualcosa alla sartina di fiducia ( mestiere meraviglioso un po' perso, ma credo che in questi momenti di "crisi" si stia rispolverando ), qualcosa di follemente personalizzato ( non avete amiche che amano disegnare e un po' attente alla moda, o anche solo ricche di stile da cui farvi realizzare un disegno con quello che volete indossare?) e il gioco è fatto!
Come tingere in casa? Beh, ci sono molti siti che possono aiutarvi a mettere in pratica questo esperimento, e vi sorprenderete di come possa essere COOL!
La cosa interessante è che possiamo tingere con colori naturali utilizzando quello che la natura ci offre. Avete presente quanti colori abbiamo intorno? Alle volte non ci si sofferma, ma ogni tonalità è là, esiste da sempre!
Per esempio, per ottenere dei toni solo sul giallo potremmo usare l'arancia ( la scorza), la bardana, la calendula, la paprika, il sedano, mentre per ottenere un colore sul giallo/arancio, potremmo usare le cipolle dorate ( la pelle) , oppure la curcuma, la sanguinaria ( radice); mentre per i beige/marroni l'avena ( crusca), il caffè ( macinato), le castagne ( ricci), il ginepro ( bacche)il tè; per il rosa abbiamo tutti i frutti rossi a nostra disposizione, come le amarene, le ciliegie, le fragole, i lamponi ( rossi), la lavanda, la rosa; per il blu/viola invece avvaliamoci del cavolo rosso, del mirtillo, della mora, dell'acero rosso (corteccia), del sambuco o dell'uva rossa.
Per il rosso largo al karkadè, alle foglie rosse in genere, alla radice di tarassaco; per il verde abbiamo l'erba! E poi l'ortica, la piantaggine ( radice), la salvia, gli spinaci... Come vedete di alternative naturali ce ne sono moltissime, la cosa divertente è quella di sperimentare! Si possono inoltre utilizzare scarti di verdure o spezie, oppure andando in giro per i boschi si trova e raccoglie ciò che ispira, quindi possiamo ingegnarci ed inventare tonalità nuove ( volute o meno...). Ricordate che i colori naturali vanno bene su tessuti naturali ( quindi cotone, seta, lana, lino) e i capi vanno prima preparati immergendoli in un "mordente" che potrà essere con aceto e acqua o sale e acqua, in base al tipo di sostanza naturale verrà usata ( se fiori, se bacche, se frutti, la preparazione iniziale sarà differente).
In un'epoca in cui siamo abituati ad acquistare tutto ciò di cui abbiamo bisogno senza troppo interessarci della provenienza o della preparazione a cui è stato sottoposto il prodotto, ed in un'epoca in cui soprattutto i soldi per acquistare scarseggiano sempre di più, diventa interessante improvvisarci e riprendere in mano quelle capacità e ricchezze del passato che abbiamo dimenticato.
L'altro giorno mio padre si stupiva perché la sua gatta ( Frida ) non si preoccupava affatto del topino entrato in casa, e non ne percepiva l'odore...Ma come può un gatto abituato ad avere sempre la ciotola carica di cibo avere i sensi del passato? E' la stessa cosa che capita all'essere umano, abbiamo dimenticato molto, sta a noi riappropriarci dei nostri sensi e delle nostre capacità, sono solo nascoste da strati e strati di pensieri, emozioni negative, prodotti industriali, notizie assurde, società malata, e chi più ne ha più ne metta....


giovedì 11 luglio 2013

Il lato positivo

Ci sono dei film che  si va a vedere senza grandi aspettative, solo per il gusto di trascorrere una serata senza pensieri, e meglio ancora se all'aperto, come è successo a me ieri sera.
Il film in questione è "Il lato positivo", una commedia che mi ha regalato uno stato d'animo davvero positivo!
Parla di un ex insegnante di liceo che esce dopo anni, anche se lui è convinto siano trascorsi solo pochi mesi, da un ospedale psichiatrico, deciso a voler riconquitare la sua ex moglie che nel frattempo si è rifatta una vita. Quest'ultima è una figura "invisibile" o quasi nel film, ma soregge tutte le azioni del protagonista, il quale cercherà in tutti i modi di diventare quello che lei voleva.
Nella sua vita entra però una ragazza, anch'essa con problemi, vedova, e tra i due nasce dapprima una bella amicizia, poi inziano ad aiutarsi l'uno con l'altra a raggiungere i propri obiettivi, con le proprie strategie.
La cosa bella del film, che mi ha "risvegliata", è stato vedere i comportamenti dei due. Comportamenti sballati, o perlomeno definiti così in questa società omologata che ci vuole tutti uguali, che ci fa credere che essere normali significa avere una famiglia da portare in vacanza, con una bella casa, una bella macchina e perchè no, con molti begli abiti e tecnologia sempre innovativa. Senza più essere in grado però di usare i nostri sensi, quelli che sappiamo tutti di avere, ma che non usiamo più. Non siamo più in grado di sentire, di percepire, di ascolare, non riusciamo più a vedere, non riusciamo più a comunicare.
Siamo degli automi, e se ci ritroviamo di fianco camminando per strada una persona che alza la voce per far valere i suoi diritti, o semplicemente perchè vuole farlo, perchè vuole urlare al mondo la sua gioia, o la sua rabbia, o il suo dissenso, beh, quello verrà definito un folle.
Quante regole, discipline che ci fanno correre lungo questo binario diritto, all'interno di questa alta palizzata in cui si deve sempre guardare diritto di fronte a noi....Ma  se decido di girarmi, di andare a destra o a sinistra? E se andassi in alto? Ah, quante cose cambierebbero....Ma se si pensasse che non "dobbiamo" lavorare, che il fine non è "guadagnare", il fine è "fare quello che amiamo". Punto. La nostra essenza non è interessata ai soldi. La nostra essenza desidera che la personalità la conduca al "benessere" , quello reale, con pienezza di emozioni, e vita vissuta minuto per minuto senza ripensamenti, senza obblighi, senza mezze misure, perchè queste ultime non ci fanno andare da nessuna parte.
Il lato più profondo di questo film è che si sentono dei piccoli mosaici di parete costruita x anni all'interno nel cervello, alle volte inutilizzato, che si sgretolano, e mi son sentita sorridere dentro per questo. Sorrido quando capisco che non c'è nulla di quello che questa società mi racconta che sia reale. Si, sorrido, da folle forse, ma sento che siamo sempre di più che non ci facciamo più abbindolare, che capiamo che il definito "pazzo", non lo è affatto, e che le cose da fare sono tante per risanare questo mondo....Quando vedo che anche un film così semplice conferma in piccolissima parte che la direzione presa è corretta, beh, non posso che gioire!

lunedì 10 giugno 2013

Danziamo?

La danza...Già, che cosa meravigliosa...Devo ammettere che forse proprio perchè non sono portata per questa disciplina che ogni volta che vedo qualcuno danzare mi incanto e lo invidio un pò. Però, devo ammetterlo, le uniche danze che non mi attraggono sono le latine americane.
Mi piacciono invece le danze africane, le danze tribali, indiane, la danza del ventre, ma anche la pizzica pugliese dove anche in essa riesco a scorgere sensualità!
Ma la danza che mi lascia a bocca aperta ogni santa volta, è la danza classica.
Rimpiango quasi il non aver mai provato a danzare....La disciplina, le regole, la compostezza, forse poprio perchè queste caratteristiche mi contraddistinguono provo attrazione nei suoi confronti.
E poi devo ammetterlo, da amante della moda e delle costruzioni particolari e sofisticate degli abiti, la danza mi attrae anche per questo. Abiti in leggero chiffon o creponne di seta, con centinaia di increspature, ricoprono la danzatrice facendola apparire come una medusa che fluttua in mezzo al mare.
E come non potevo amare le rappresentazioni del grande Degas?
Comunque sia, ho avuto in passato un periodo in cui amavo immortalarle, le ballerine e i loro abiti.
Loro e la loro sinuosità, i loro movimenti precisi, l'armonia, la grande fisicità, la calma e la sicurezza in ogni gesto.





Africa

Colori forti, carichi, terre bruciate, cielo limpido che in mezzo alla  savana sembra immenso, sfiorato da qualche piccola nube che ne intensifica il colore.
Terra secca, arida, baobab, acacie ad ombrello, mangrovie....Tutto è esagerato in questa natura esasperata, gattoni che ti osservano passare nella jeep con occhio languido, e allo stesso tempo si rilassano nel loro riposo quotidiano. Il leone sotto il cespuglio ha una criniera poco folta, ci guarda quasi ammaestrato, dev'essere sazio, e comunque è ormai abituato agli sguardi dei turisti. Le zebre, i dik dik, gli impala, le antilopi, le gazzelle sempre intente a scappare per preservare la loro vita. L'immensità degli elefanti che tutto vedono, sentono, pronti in qualunque istante a difendere i loro cuccioli quando percepiscono l'uomo arrivare per osservali sfrontatamente, e gli sguardi dolci delle giraffe, che osservano con occhi languidi qualunque cosa dall'alto del loro lungo collo.
Le persone ti guardano senza curiosità, forse con un pò con invidia, un pò con rancore, occhi spenti e stanchi si mescolano ad occhi vivaci e pronti a offrirti un aiuto in cambio di qualche statuetta di legno, o di bracialetti di cuoio. Ma incontro anche sguardi felici, felici e basta, senza secondi fini, senza possibilità di "nuvole" in questa condizione, perché la vita è bella così, senza ricchezze, liberi di non avere nulla e di apprezzare ogni minimo evento.
Le donne con le loro meravigliose vesti, dai mille colori, stampe curate, arricchimenti in legno, conchiglie, i loro capelli raccolti in strette e folte treccine.
I bambini dell'entroterra che saltano scuola per affrettarsi a correre dietro alle jeep di passaggio coi turisti che portano loro biscotti, caramelle, farina, abiti. E questo gesto che noi vediamo e sentiamo come altruismo nei loro confronti, è invece un modo per mettere a tacere il nostro senso di colpa, e soprattutto fa loro solo del male perche anzichè istruirsi sotto ai baobab, attendono per tutto il giorno il passaggio dello straniero che porta loro i doni.
Questo è in piccolissima parte, il mio viaggio in Africa, in Kenya.
Per ora non l'ho immortalato, mi sono dedicata alla Namibia e all'Etiopia, ma comunque rendo omaggio a questo meraviglioso continente con le mie tele.



 
 

martedì 14 maggio 2013

FLOWERS!

A finalmente! La primavera è arrivata, da un pochettino in realtà, e anche se il tempo non è dei migliori, il calendario ci ricorda che ci siamo!
E chi sono i protagonisti assoluti? Beh, ma i FIORI!
Io li ho sempre adorati, e la mia parte "esteta" li ha sempre scelti nel suo guardaroba: fiori provenzali, fiori colorati, grandi, bianchi e neri, monocolore, insomma, le proposte sono sempre molto varie e non c'è stagione in cui i fiori non vengano presentati.


Però i fiori, diciamocelo, hanno un utilizzo molto vasto!
Utile l'utilizzo anche nelle tisane, come la Tisana ai boccioli di rosa ( disintossicanti), preparata con altre squisitezze per un effetto depurativo ( radice di ginger, semi di guaranà, rooibos ) .
Ma sono anche ottimi in cucina.
Per esempio, i fiori di ANGELICA sono di un colore lavanda/blu, o rosa acceso, ed hanno un sapore che ricorda la liquirizia. Oppure il fiore della BORRAGINE, di un bel blu, e il gusto ricorda il cetriolo!
Per non parlare della CICORIA, nella quale l'amaro è più accentuato nei petali e nei boccioli, e messi in salamoia sono ottimi.
La LAVANDA, dolce , speziata, profumata, da un tocco in più per piatti dolci o salati. A Marsiglia viene utilizzato per fare un tipico biscotto, le "Navette".
La VERBENA ODOROSA ha fiori bianchi che ricordano il limone, ottimi nei the e nei dolci.
E poi ancora IMPATIENS, che può fungere da decorazione in cucina.
Ho inserito alcuni fiori che venivano anche utilizzati da Edward Bach, e che sono diventati i più famosi rimedi in Floriterapia, i FIOR DI BACH.


I rimedi son 38, sono dei fiori molto semplici, discreti, ma con grandissime qualità, e possono essere definiti lo strumento naturopatico per eccellenza.
La qualità del fiore, attraverso l'acqua in cui è contenuto, ci permette di riequilibrare un nostro stato, che può essere una paura, uno stato d'incertezza, di scoraggiamento, di ipersensibilità alle influenze e alle idee degli altri...
Questi fiori hanno grandi poteri, il semplice IMPATIENS viene utilizzato per le persone frettolose, che hanno l'argento vivo addosso e la foga di voler fare sempre tutto da sole per non perdere tempo. Il fiore stesso se lo si tocca, ha i baccelli che esplodono e questo identifica anche il carattere stesso del fiore.
VERVAIN invece, che è la verbena, è il fiore dell'eccesso, le persone in questo stato sono persone che si appassionano ai loro ideali, e li portano avanti con grande entusiasmo, esagerato entusiasmo...Il fiore è piccolino, in uno stelo quasi sproporzionato, essendo proprio il rimedio contro l'esagerazione.
La CICORIA invece è il fiore per la persona che non riesce ad amare senza richiedere qualcosa in cambio dall'altro, è un amore egoistico. Il fiore, con il suo colore blu ( colore della spiritualità), ricorda il manto della Madonna, e gli permetterà di amare incondizionatamente, in maniera materna.
Questi sono solo degli esempi che propongo, ma ogni fiore è straordinario.
Credo che tutto quello che esiste, in natura soprattutto, ha moltissimi utilizzi.
Dovremmo imparare a guardare tutto da più punti di vista, perché questo ci permetterebbe di essere più obiettivi e di metterci anche di più in discussione nelle situazioni che la vita ci offre, ogni giorno.
Riuscire a vedere in maniera più olistica tutto quello di cui siamo circondati, sarebbe una bella abitudine.
Io ci sto lavorando, auguro a tutti di poterlo fare!


mercoledì 20 marzo 2013

...Ritroveremo i nostri poteri?

Oggi ho voglia di tergiversare...di mettere da parte i tessuti ecologici e il loro modo di essere rispettosi nel mondo, e di parlare di vita comune.
Alle volte mi focalizzo sulle abitudine quotidiane di molte persone, e noto che mi è molto difficile tacere. Qualche volta lo faccio, ma col caratteraccio che mi ritrovo, fatico...
Penso a come si alimenta la nostra società, la maggior parte perlomeno, abituata a bere coca-cola, caffè a gogò, schifezze chimiche di tutti i generi, e poi?
Poi succede che la conseguenza potrebbe essere una "qualche malattia", un qualche "sintomo"...Che puntualmente DESTABILIZZA, SPAVENTA, e non si collega tutto il comportamento scorretto tenuto fino a prima, con questo risultato.
E si comincia ad avere PAURA.
Prima no, finchè si mangiavano zuccheri raffinati, o proteine animali nutrite con antibiotici, no. Ora che è arrivato il "patatrac", sì.
Non ci rendiamo conto mai di come la malattia è nostra responsabilità, di come siamo noi che allontanandoci sempre più dalla retta via, facciamo in modo che il nostro corpo, e tutti i livelli del nostro essere, ci dicano che stiamo sbagliando qualcosa ( evito di considerare anche l'ambiente inquinato intorno a noi, che so essere causa anch'esso, ma in questo momento mi soffermo su altro).
Allora, perchè invece di apprezzare il fatto che abbiamo questi campanellini d'allarme, ci disperiamo? Perchè non impariamo ad ascoltarli quando sono piccoli? Tendenzialmente attendiamo la sirena, per poi piangerci addosso e definirci "sfigati".
Credo che se cambiasse in ciascuno di noi il modo di porsi nei confronti dei segnali che ci diamo, tutto sarebbe diverso.
Siamo padroni di quello che siamo, di quello che decidiamo, e produciamo la nostra vita, giorno per giorno.
In continuazione diamo ascolto alle pubblicità, diamo ascolto al mondo intorno a noi che ci dice che dopo i 40 anni siamo vecchi, noi donne ai 50 in menopausa dobbiamo avere l'osteoporosi e il bisogno di prendere estrogeni.
E noi ascoltiamo, ci pieghiamo al volere degli altri, senza ragionare e capire che forse tutto ciò è innaturale.
Quante donne che nella loro vita si sono nutrite nella maniera più corretta, evitando latticini, evitando proteine animali, che nella digestione rubano calcio alle stesse ossa,  ora si ritrovano in menopausa con l'osteoporosi? Io non credo molte.
Oltre al fatto che comunque la menopausa è un passaggio della nostra vita, lo dobbiamo accettare come tutti gli altri. Non ci renderà MENO DONNE.
Il concetto che volevo far intendere, che dentro di me risuona forte e chiaro soprattutto in questo periodo della mia vita, è che dovremmo capire che siamo PIU' di quello che pensiamo.
Siamo in grado di esserci utilissimi, indispensabili molte volte, anche da soli.
E il fatto che spesso molte persone si ritrovano a dipendere da altri, da medici, o da qualunque altra persona si pensa essere più preparata di noi stessi, anche per un nonnulla, beh, vorrei dire proprio a queste persone che sarebbe bello se riuscissero a guardarsi dentro, ad ascoltarsi sinceramente.
Troverebbero probabilmente molte risposte chiare, primitive, senza doversi affidare a strumenti a volte inaffidabili.

domenica 20 gennaio 2013

La purezza del fiore di loto

Il fiore di loto è una delle piante acquatiche più belle.
Nella tradizione indiana questo bellissimo fiore è ritenuto sacro. E' sinonimo di bellezza, di prosperità e di fertilità, e si dice che il cuore di ogni essere umano racchiuda in sè lo spirito del sacro loto. Rappresenta l'eternità, il divino, la purezza, la vita, la rigenerazione, la bellezza femminile.
In Birmania da secoli le fibre ricavate dal loto sono utilizzate per la tessituradi stoffe con cui vengono realizzati gli abiti dei monaci buddisti di alto rango, sciarpe da vendere ai pochi turisti che raggiungono i villaggi o per decorare le statue di Budda.
Loro Piana, storica azienda italiana che opera nel settore del lusso con i suoi tessuti pregiati, l'ha "scoperto", ricavandone un nuovo tessuto.

E' stato registrato col nome di "Lotus Flower", e sembra un miscuglio tra il lino e la seta grezza, con trama irregolare, morbido, resistente alle pieghe e molto traspirante.
Il fiore di loto cresce spontanenamente nei laghi birmani, specie nel lago Inle, formando dei meravigliosi giardini galleggianti.



I fiori rosa vengono raccolti da maggio a dicembre e la fibra deve essere filata entro 24 ora dalla raccolta, altrimenti si deteriora.
Il filo che si ottiene unendo 3/5 steli viene lavorato a mano dalle donne del luogo che ottengono 120 grammi di filato al giorno. Per ottenere un metro di questo tessuto occorrono 32000 steli di fior di loto.
Il progetto del Lotus Flower porterà cooperazione con gli Inthi, la popolazione locale, garantendo loro lavoro, speriamo sempre nel rispetto dell'ambiente.
E' interessante sapere anche che, oltre che essere utilizzata come pianta decorativa per specchi d'acqua, e dare vita a pregiati tessuti, il loto è commestibile, in tutte le sue parti ( fiori, foglie, radici e semi).


In Asia foglie e petali vengono mangiati come prelibati piatti. Le radici invece si usano come condimento per zuppe e fritture. Il loto è ricchissimo di vitamine, fibre, fosforo ed è assolutamente privo di grassi.
Ha anche molte proprietà terapiche. Infatti il decotto sia della pianta che delle radici potrà essere utile per diarrea o febbri persistenti, o per catarro, ipertensione e insonnia.
Possiamo affermare che il loto ci ha sorpreso con le sue molteplici qualità? Direi di si!