Oggi ho deciso che "La natura nel cassetto" è troppo selettivo per ciò che sto vivendo ora.
Il cassetto si è aperto, anzi, è esploso, portandomi dritto in altre strade, consegnandomi altre idee, altre consapevolezze.
Stamattina ragionavo sul tema della sperimentazione animale, così denigrata da noi animalisti.
E su come gli animalisti vengono denigrati da chi dice di intendersi di scienza.
Quindi? Dove sta la verità?
In passato avrei detto di certo che il mio (e non solo) punto di vista fosse quello corretto, senza ombra di dubbio. Oggi, anche se in cuor mio la penso ancora così, sono disposta a cercare una verità nel mezzo. Una verità che mi faccia credere che per alcuni casi difficili, speciali, la sperimentazione animale, forse, si dimostra utile.
Ma la mia vita si fonda su principi diversi. Sulla certezza che per produrre salute ci devo mettere del MIO, e non affidarmi al caso e poi decidere che col farmaco sperimentato sul povero animale la ritroverò.
Produrre salute significa vivere in un determinato modo.
Significa fare innanzitutto scelte che non ledano l'altro, uomo o animale, non ha importanza. Ricordiamoci sempre che come è nel piccolo, così è nel grande, microcosmo come macrocosmo.
Consapevoli di questo, potremmo anche decidere che mangiando in un determinato modo la salute probabilmente sarà dalla nostra parte, e magari anche pensando in un certo modo.
Ecco, i pensieri, questi sono sempre difficili da gestire, e carichi di responsabilità per la nostra ipotetica mancanza di salute.
Pensieri, emozioni, ansie, insoddisfazioni, paure.....
Forse se ogni giorno ci impegnassimo a responsabilizzare noi stessi per ciò che stiamo raccogliendo, se riuscissimo a sostenere una febbre senza ingozzarci di medicine, se riuscissimo a sopportare i dolori, a fermarci quando necessario dalla nostra folle corsa verso il successo, la fama, o chissà altro...Beh, riusciremmo a produrre un'estrema salute, per noi e per il mondo.
Meno richiesta di farmaci, meno sperimentazioni sugli animali.
Meno richiesta di carne, meno allevamenti intensivi.
Meno richiesta di pellicce, meno allevamenti di pellicce.
Più uova biologiche, più permettiamo anche alle galline di vivere meglio.
Più controllo sul packaging del cosmetico che decido di acquistare, meno sperimentazione animale per un mascara, o un ombretto.
Non è così difficile o impossibile. Basterebbe seguire il cuore e partire da noi, sapendo che possiamo scegliere e che, davvero, la nostra scelta condizionerà la nostra vita e quella degli altri.
Le scelte costruiscono la nostra società, e molte scelte sbagliate hanno costruito il mondo in cui viviamo. Ora sta a noi decidere di renderlo migliore.
Tutto ciò ci permetterebbe di ottenere un bel po' di benessere. Perché se sò che il mio modo di vivere non comporta sofferenza all'altro, sarà un gran bel modo di esistere.
Crisi compresa.
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